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| il "caso" Ike Antkare
Su internet e nella comunità scientifica impazza la mania delle classifiche: chi il più bravo (nella ricerca, nell'università ecc ecc)
Spesso si usa come metro di valutazione il numero di citazioni (sto esemplificando moltissimo ovviamente!)
Ora, un gruppo di informatici francesi ha fatto il seguente esperimento. Ha generato con un software apposito dei falsi articoli scientifici, scritti usando il linguaggio tecnico ma con frasi a caso, e li ha messi in rete. Anche l’autore degli articoli, Ike Antkare, è un nome di fantasia. Perché un articolo sia identificato dal motore di ricerca di Google che indicizza gli articoli scientifici, Google Scholar, è sufficiente che questo abbia almeno una referenza ad un articolo già esistente nella lista di questo motore di ricerca.
Dunque sono stati generati 101 articoli: in uno si sono messe referenze "giuste": solo ad articoli reali.
In ognuno degli altri 100, 99 citazioni ai restanti 99 articoli di Ike Antkare.
Per velocizzare l’identificazione da parte di Google i soliti trucchetti per salire in graduatoria ed in pochi mesi Ike Antkare è diventato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi.
Infatti molti degli strumenti correntemente usati per misurare il numero di pubblicazioni e di citazioni fanno uso dei dati forniti da Scholar Google (ad esempio, scholarmeter, publish or perish, Scholar H-index calculator, H-view, scHolar index,…).
Et voila : dall’8 aprile del 2010 Ike Antkare diventa uno degli scienziati più citati nel mondo moderno, in una posizione migliore, ad esempio, di Albert Einstein.
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